NAPOLI – Un progetto iniziato nell’ormai lontano 2014, quando la società pubblicitaria “Uno Outdoor s.r.l” si è aggiudicata l’appalto “Programma Unesco e Valorizzazione Città Storica” e che da quel momento si sta occupando del restauro di ben 27 monumenti storici partenopei. Un progetto pulito, chiaro, i cui numeri sono ben visibili sul sito del comune di Napoli, un progetto che fa bene a tutti: al comune per i guadagni dell’operazione e per i risparmi sul restauro dei monumenti, allo sponsor, che al netto dei costi di operazione guadagnerà ingenti somme dalle pubblicità che ricoprono gli appalti, e soprattutto a cittadini e turisti che potranno camminare a testa alta in giro per la città ammirando in tutto il loro splendore i monumenti cittadini.
LA POLEMICA – Al di là degli introiti , “Monumentando” ha fatto comunque storcere il naso ai più rigidi a causa di quella che forse è la maggiore fonte di guadagno di tutto il progetto: la pubblicità sui monumenti in restauro. Un elemento oramai imprescindibile quello pubblicitario, soprattutto quando ci sono in ballo decine di milioni di euro, inoltre bisogna sottolineare che Napoli non è la prima città in cui avviene questo tipo di partnership tra investitori, comuni, e aziende pubblicitarie, e c’è chi la ritiene addirittura un’iniziativa basilare per salvare i monumenti.
I NUMERI – Ogni monumento presenta tempi di restauro e costi diversi, così come anche il costo per le affissioni pubblicitarie varia a seconda del monumento. Il totale dei costi previsti si aggira intorno ad un cifra simile a 3.500.000 euro, rispetto ad un entrata stimata sui 13.000.000 euro. Numeri da capogiro che rappresentano puro ossigeno per il comune e il futuro dei monumenti che rappresentano la cartolina culturale della città. La miniera d’oro del progetto “Monumentando” è però rappresentata da due cantieri che ancora non sono stati aperti, quello del Virgiliano e quello del Maschio Angioino, per i quali i guadagni ammontano rispettivamente a 250 mila e 200 mila euro al mese per le affissioni pubblicitarie.
LA PARTE PIU’ BELLA – Se fin qui si è parlato di restauri e incassi a breve termine, non si è ancora fatto cenno alla parte più intrigante e utile dell’accordo stipulato tra il comune e la “Uno Outdoor” : dalla fine dei lavori ci sarà una sorta di garanzia lunga ben dodici anni nel corso dei quali, a scadenze fisse, l’azienda pubblicitaria dovrà impegnarsi a nuove iniziative di restauro che potranno, comunque, portare nuovi introiti sempre sulla base delle affissioni pubblicitarie. Inoltre l’accordo prevede anche l’impegno da parte della Uno Outdoor a sostenere interventi di manutenzione straordinaria, il che vuol dire che nel caso in cui uno dei 27 monumenti facenti parte del contratto andasse incontro ad atti vandalici o ad altri danni fortuiti l’azienda dovrà adempiere a spese proprie agli interventi di manutenzione straordinaria. Insomma, un futuro roseo per i monumenti partenopei, e anche per le casse del comune che avrà però il compito di convincere anche i più scettici riguardo la questione pubblicità, che sembra però essere una questione di minima rilevanza rispetto ai vantaggi del progetto “Monumentando”.