SANT’ANASTASIA/ Villa Tortora-Brayda: tra storia e natura – LE FOTO

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20140508_171851SANT’ANASTASIA – E’ l’area verde della città, comunemente chiamata il “boschetto”, tutt’intorno dei fabbricati grigi che disegnano uno scenario da periferia urbana. Nata dopo un lungo travaglio politico-amministrativo, tra dimenticanze e una cattiva gestione della “cosa pubblica”, oggi il parco comunale “Villa Tortora Brayda” è per gli anastasiani l’orgoglio della città. E’ un vero  e proprio polmone di aria salubre, il suo verde incolto ed intenso armonizza un paesaggio dal colore “provenzale”, mentre le decine di querce secolari presenti offrono riparo a tante specie di volatili e costituiscono un baluardo alla coscienza di tutti quegli uomini privi di una cultura ecologica. La natura va difesa non oltraggiata.

20140508_171906IL PARCO – I suoi sentieri costeggiano l’intero perimetro del parco e sono percorsi da tanti giovani amanti del fitness e dalle famiglie con bambini, che affollano l’area giochi di questo straordinario parco comunale. Sul lato destro lungo il sentiero sono visibili due pilastri bianchi che un tempo sorreggevano un cancello, sono stati lasciati lì, testimoni di un passato. Il barone, dal titolo conferitogli nel lontano 1400, lo percorreva in calesse per raggiungere la sua dimora estiva. Il complesso monumentale di villa Tortora Brayda fu edificato verso la fine del 1600 e rientrava nelle proprietà dei frati domenicani del Santuario di Madonna dell’Arco. Un complesso su due livelli con terrazze e giardini pensili, una corte prospiciente ad un giardino ricco di piante ornamentali e da frutto con tanto di voliera come si usava in quegli anni.

20140508_172151TESORO NASCOSTO – Ancora un tesoro nascosto che è parte di quel patrimonio storico-culturale di cui la cittadina anastasiana ne va fiera,  ma nel contesto tutti i paesi vesuviani sono ricchi di queste case padronali o masserie. Oggi purtroppo sono preda dell’abbandono e dell’incuria del tempo. Il 25 Maggio oltre al voto europeo, diversi paesi vesuviani saranno chiamati alle urne per il rinnovo delle amministrazioni comunali. Chi avrà la legittimazione del voto dovrà assurgere ad un compito tutt’altro che facile considerata la penosa situazione di bilancio in cui versano le amministrazioni degli Enti locali in Italia. La politica dovrà tracciare un piano per la salvaguardia del patrimonio storico-culturale e magari trarre un po’ di risorse da eventuali circuiti turistici stabiliti. No a soluzione tampone, la messa in sicurezza deve essere l’obiettivo prioritario, dopodichè mettere subito in campo le giuste competenze affinché la nostra storia ritorni ad essere vissuta con passione da tutti noi.

 Salvatore Cutolo 

Redazione

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