Non solo, miete più vittime del fumo, della fame e dei disastri naturali. Ma anche più dell’Aids, della tubercolosi e della malaria combinate insieme. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet.
Una morte ogni 6 si può ricondurre all’inquinamento. La rivista scientifica The Lancet stima che nel 2015 siano morte circa 9 milioni di persone (il 16% del totale) a causa di qualche forma di smog: aria, acqua, terreni contaminati e molto altro. Il lavoro è frutto di due anni di indagine svolte da organizzazioni internazionali, Ong e 40 ricercatori che nel rapporto sottolineano come l’inquinamento minacci la stessa «sopravvivenza delle società umane».
L’inquinamento dell’aria è quello che influisce maggiormente sulle morti: è legato a due terzi di esse, circa 6.5 milioni dei 9 segnalati. Segue l’acqua (1,8 milioni), quindi ecco l’inquinamento legato al lavoro (800 mila) e quello da piombo (500 mila). Le malattie mortali collegate al cattivo stato dell’aria sono problemi cardiaci, infarti e cancro ai polmoni. Il costo finanziario di queste decessi è ugualmente impressionante: 4,6 trilioni di dollari in perdite annuali. O circa il 6.2 percento dell’economia globale.