NAPOLI – “C’ avite accis a’ salute”! E se non bastasse anche tanto di maschera antigas e scheletro rachitico per rendere meglio l’idea. Dopo il caso delle tag a forma di Moka per il caffè, sono questi i nuovi “moniti graffitari” che girano da un po’ sui muri del centro storico di Napoli. L’emblema della maschera anti inquinamento ha colpito anche la controfacciata esterna della basilica di San Domenico Maggiore. Oltre a diverse scritte e disegnini vandalici già scarabocchiati sulle colonne che inquadrano la Cappella Guvera, adesso è la volta del lato sinistro del muro: qui campeggia come un trofeo di morte, il macabro omino ridotto “all’osso“. Il caso è da riferirsi probabilmente alle vicende di cronaca delle proteste contro inceneritori, termovalorizzatori, discariche e terre dei fuochi, causa di tumori e veleni nell’aria.Un tema delicato e impellente, ma non certo tale da giustificare il deturpamento di un monumento storico-artistico.
FOTONOTIZIA/”C’avite accis a’ salute” nuovi graffiti all’esterno della basilica di San Domenico – FOTO
Giovanni Postiglione