NAPOLI – Hanno risposto in migliaia nella giornata di ieri cittadini e comitati, per dare voce alle istanze del quartiere di Chiaiano finito nuovamente al centro di un progetto di costruzione discariche in regione. Sorprendente è stata, come sempre nel caso delle manifestazioni chiaianesi, la partecipazione di famiglie, anziani, bambini, studenti e società civile in genere. Lunghissimi cordoni di bambini armati di parole e colorati cartelloni hanno animato la marcia; immancabile il brio delle mamme vulcaniche; numerosi i gruppi e collettivi politici e ambientali che hanno aderito all’iniziativa.
LA VOCE – Egidio Giordano attivista ambientale, che da anni segue la lotta, prende la parola e racconta: «Nel 2008 migliaia di cittadini sono scesi in queste stesse strade perché non volevano una discarica sul proprio territorio. La risposta dello Stato fu fatta di forze dell’ordine e repressione, senza ascoltare minimamente la voce dei cittadini – continua Giordano – quella discarica però grazie a noi tutti è stata poi chiusa; e adesso vediamo che vengono presentati progetti in cui Chiaiano è nuovamente fra i siti indicati. Questi signori non sanno che il nostro percorso di opposizione a questo piano è solo all’inizio e non ci arrenderemo mai».
NEL POMERIGGIO IN CONSIGLIO COMUNALE – La mobilitazione chiaianese pare aver raggiunto dei risultati ancor prima di scendere in piazza. Nel pomeriggio infatti il Consiglio Comunale di Napoli ha espresso parere negativo nei confronti di tale progetto, elencando una serie di motivazioni per cui la discarica a Chiaiano non possa essere costruita. Fra le ragioni addotte dal Consiglio ci sono i temi che i cittadini del quartiere vanno raccontando da anni: la situazione idrogeologica della zona non permette assolutamente la costruzione di una discarica, è arrivato in merito anche un parere negativo da parte del servizio del Ciclo Integrato delle Acque del Comune di Napoli; l’ipotesi di utilizzo della cava dismessa per il contenimento dei rifiuti confligge inoltre con svariati punti del piano regolatore; infine il tipo di scarti che si vorrebbero conferire in discarica, frazione umida tritovagliata biostabilizzata (rifiuti urbani trifolati), confligge sia con il piano regolatore cittadino – sono previsti scarichi solo di materiali inerti – sia con i vincoli paesaggistici che rappresentano una vera eccellenza regionale.
Marco Coppola