di Violetta Luongo
NAPOLI – Fingersi un parcheggiatore della clinica Ruesch di Napoli, approfittare del momento di distrazione e preoccupazione per il parente ricoverato per mettere in atto il proprio furto. E’ quello che è successo a due malcapitate vittime di Avellino. Lo scorso 30 agosto i coniugi Giovanni Guarino e Marinella Sellitto si recano alla Casa di Cura in viale Maria Cristina di Savoia per l’operazione di un parente ed entrano nel parcheggio custodito, riservato ai pazienti e operatori della clinica, con tanto di sbarra all’entrata e cartelli affissi in cui si indica la tariffa e l’obbligo di lasciare le chiavi della vettura al custode. Fidandosi di quanto letto e visto il proprietario dà le chiavi dell’auto in mano al parcheggiatore ed entra in ospedale.
IL LIETO FINE – Trascorrono pochi minuti quando Guarino si rende conto di non aver ricevuto il tagliando dell’area di sosta, ma ormai è troppo tardi: l’auto non c’è più. Si presume che di domenica il parcheggio custodito fosse chiuso e quindi non vigilato dal vero addetto e che il malvivente si sia finto parcheggiatore per mettere a segno il furto. Lo sdegno per l’accaduto e la sgradevole sorpresa sono subito ricompensati prima dalla clinica napoletana che paga un taxi agli avellinesi fino al commissariato “San Ferdinando” e dopo nel constatare l’efficienza, la gentilezza e la prontezza degli agenti di polizia che hanno seguito e risolto il caso. Infatti l’auto è stata ritrovata dopo sole due ore. Con la denuncia e la raccolta dei dati al commissariato in Riviera di Chiaia a Napoli è scattata la ricerca che ha portato al ritrovamento della vettura in zona Capodimonte, lì, giunti grazie ad una volante della polizia, hanno trovato l’auto presidiata da altri agenti. Una storia amara ma dai risvolti positivi che hanno piacevolmente stupito e rallegrato le due vittime tanto da indurli a scrivere una lettera di elogi alla Questura di Napoli.
LA LETTERA DI ELOGI – «Desideriamo ringraziare la polizia di stato per l’efficienza e la tempestività con cui ha risolto il nostro problema: il giorno 30 di Agosto 2014, a Napoli, la nostra auto, rubata alle ore 16, è stata ritrovata e riconsegnata alle 18.
Il funzionario di polizia che ha raccolto la nostra denuncia, l’ispettore Luca Marziali, dalla sede del posto di pubblica sicurezza della Riviera di Chiaia, utilizzando e incrociando i dati che gli sono pervenuti, ha guidato la pattuglia presente sul territorio in maniera precisa e rapida, mostrando competenza nell’uso degli strumenti informatici e capacità di coordinamento della squadra che operava sul campo.
Inoltre, una volta che è stata individuata l’auto, ci ha fatto accompagnare da una volante sul luogo del ritrovamento, perché altrimenti avremmo avuto difficoltà a raggiungerlo da soli.
All’inizio turbati dall’ evento, via via rassicurati, alla fine siamo rimasti piacevolmente meravigliati del risultato conseguito: non ce l’aspettavamo!
Siamo orgogliosi di questi uomini gentili che rappresentano il nostro stato, che ogni giorno lavorano in una zona molto difficile e spesso non vedono riconosciuti dall’opinione pubblica il loro impegno e le loro capacità; intendiamo, con questa piccola testimonianza, dare dimostrazione che si può avere ancora fiducia nelle nostre istituzioni».