Non vale quasi nulla la vita delle persone. Dai dieci ai quindici euro. Questo è il pagamento corrisposto per ogni quintale di copertoni smaltiti illecitamente. I criminali trovano sempre più “adepti”, in special modo fra extracomunitari e rom, i quali non aspettano nemmeno il buio della sera per appiccare le fiamme ai cumuli di rifiuti speciali, che provocano danni alla salute e ai beni della popolazione residente nel Giuglianese e nelle zone limitrofe. I copertoni sono ammassati e cosparsi di nafta, che brucia più a lungo; poi sono incendiati in varie aree, con un sincronismo ben studiato, in modo coordinato. Questo sistema di appiccare diversi incendi contemporaneamente, a breve distanza l’uno dall’altro, è intenzionalmente studiato per impedire ai vigili del fuoco di intervenire con tempestività. Spesso, quando gli incendi sono numerosi, i vigili sono costretti a richiedere il supporto di altre unità distaccate, a volte anche a decine di chilometri di distanza dall’obiettivo. Il fenomeno riguarda i comuni di Giugliano, Qualiano e Villaricca.
Nella cosiddetta “terra dei fuochi” – l’area situata a nord di Napoli – i dati relativi ai tumori sono a dir poco sconcertanti: la percentuale, infatti, indica che in questa zona ci si ammala tre volte più che nel resto dell’Italia. Un altro elemento da tenere in considerazione, poi, riguarda i prodotti alimentari che nascono in questa zona, e che finiscono nei piatti di milioni d’italiani. Un problema, dunque, quello dei roghi tossici, che riguarda l’Italia intera.
Antonio Iorio