“Perché con le parole si può arrivare al cuore, alle coscienze”. Il punto di vista delle vittime innocenti della camorra in ‘Come Nuvole Nere’, il nuovo libro di Raffaele Sardo

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Se una donna viene stuprata e il racconto lo fa il carnefice, il violentatore, e poi sentite il racconto della donna, secondo voi è lo stesso racconto? O sembrano storie diverse? Raccontare storie dal punto di vista delle vittime è un film diverso… Ma immaginate una persona che perde un figlio, un papà che perde un figlio, una mamma che perde un figlio, un figlio che perde un genitore, una sorella, un fratello, queste persone sono condannate come gli ergastolani, ma da innocenti, è come se avessero scritto nel loro cuore ‘Fine Pena Mai’!”.

Queste le parole di Raffaele Sardo, giornalista, scrittore, autore del libro “Come Nuvole Nere”, che già nel titolo racchiude le intenzioni e l’immagine degli stati d’animo trattati. Il libro, edito da Melampo  e promosso dalla Fondazione Pol.i.s., è stato presentato mercoledì 10 luglio presso la Biblioteca Comunale di San Giorgio a Cremano, e non è il primo nel quale Sardo tratta delle storie delle vittime innocenti della camorra, del terrorismo, del potere, l’autore da sempre è attento a tematiche sociali, occupandosi di criminalità, cronaca, ed in questo libro lo fa dal punto di vista dei familiari delle vittime, gli unici a poter fornire la giusta testimonianza della sofferenza, del dolore, di ciò che succede quando una vita, una storia, viene spezzata, con un primo e fondamentale obiettivo: dare dignità al ricordo, alla memoria,  “C’è bisogno del Ricordo, c’è bisogno della Memoria… Oggi ho delle immagini in mente, immagini che prima di leggere questo libro non avevo, e che mi porterò dentro, con una consapevolezza nuova e più forte…”, testimonia Giorgio Zinno, Vicesindaco di San Giorgio.

Questa l’intenzione che muove tutte le Associazioni che riuniscono i familiari delle vittime, che grazie ad un importantissimo coordinamento si sostengono l’un l’altro ma soprattutto strappano il velo del silenzio, della dimenticanza, della dissimulazione, “La mia vita sociale in questo settore inizia circa 10 anni fa, dopo la tragedia che ha colpito mio figlio, noi familiari nel 2007 ci siamo ritrovati, abbiamo dato vita ad un’Associazione, l’anno dopo nasce la Fondazione Pol.i.s.”, afferma Alfredo Avella, Presidente del Coordinamento Campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, la Fondazione Pol.i.s., presieduta da Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra nel 1985, nasce difatti nel 2008 a sostegno del dramma vissuto dai familiari delle vittime e perché se ne faccia memoria dando voce ad una realtà, soprattutto quella Campana, che in quanto a vittime innocenti della criminalità, e per numero dei beni confiscati alla camorra, detiene un triste primato.

Ad intervenire alla presentazione di “Come Nuvole Nere”,  anche Michele Carbone, Assessore alle politiche giovanili, Ilaria Urbani, giornalista di Repubblica, Giuliano Costa e Vera Tummillo che hanno contribuito con la lettura di alcune righe del libro di Sardo:

Willy, il cane di Mario Diana, quella mattina è agitato, non trova pace… con una forte strattonata spezza la catena… sa già dove andare… corre come un indemoniato, abbaia, ansima, scansa donne, biciclette, automobili, motorini, si ferma di fronte al bar Oreste nella piazza del paese, il suo padrone è lì fuori, stramazzato a terra, in un mare di sangue… Willy si avvicina al corpo del padrone dopo aver percorso 400 metri di  polvere e fango, ha capito tutto… Willy piangerà per due giorni e due notti, ininterrottamente…”, questo un passo della storia di Mario Diana, 49 anni, imprenditore, ucciso da dei sicari il 26 giugno 1985. Nella dettagliata descrizione dell’innocente ed impotente stato d’animo di Willy, Raffaele Sardo è riuscito a rendere tutta l’ingiustizia, il dramma, la sofferenza di una vita insensatamente spezzata.

Sono 24 le vite e le storie raccontate in “Come Nuvole Nere”, tipologie diverse di vittime, ogni storia descritta dettagliatamente, carica di particolari, “Perché è il dettaglio che conferisce unicità ad ogni storia sebbene faccia parte dello stesso destino tragico”, riflette Ilaria Urbani moderando la presentazione. “Queste 24 persone sono tutte quelle vittime che sono in un elenco che normalmente viene letto il 21 marzo, nel giorno della Memoria e dell’Impegno… nomi che tutti ascoltano, ma i nomi non dicono niente, allora bisogna andare a vedere cosa c’è dietro… riempire di Contenuti quei nomi di un elenco…”, spiega l’autore Raffaele Sardo.

Importante è dunque la Formazione attraverso il racconto che diventa un ‘tramandare’: “Per poter crescere in un clima di consapevolezza, fare in modo che i giovani si tengano lontano da queste realtà, proprio sensibilizzando sulla tematica, mettendoli a conoscenza di quanta sofferenza c’è dietro ad una scelta sbagliata del genere”, spiega Michele Carbone nel promuovere nelle scuole un percorso di formazione sulla legalità soprattutto attraverso libri come questi, “Perché questo non è solo un libro, questo libro fa memoria”, afferma Alfredo Avella.

 

Flavia Tartaglia

Redazione

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