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NAPOLI – Sono arrivati alle 4 del mattino nel mercato di Porta Capuana a Piazza G.Leone circa 60 tra agenti della Polizia e della Municipale per impedire il mercato e attuare lo sgombero degli ambulanti. Un intervento per certi versi atteso e richiesto più volte dagli abitanti della zona esasperati dalla sporcizia e dai problemi che avevano generato a loro dire i mercatali quando circa 5 anni fa erano stati spostati dalla Prefettura momentaneamente in questo luogo da Piazza Mancini. Dovevano essere 40 e sono diventati in poco tempo circa 200.
CI SPIEGANO BORRELLI E SIMIOLI – “In realtà oltre ai problemi di abusivismo – spiegano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza che stanno seguendo da stamattina la vicenda – c’erano oramai dei seri problemi di sicurezza. Infatti il 19 luglio di quest’anno i Vigili del Fuoco erano intervenuti per mettere in sicurezza l’ex palazzo della Pretura che affaccia su tutta la piazza da cui erano crollati dei calcinacci. Questo palazzo ha bisogno di urgenti interventi strutturali prima che se ne cada letteralmente a pezzi e quindi l’area deve essere libera. Poi c’è il problema delle uscite di sicurezza del parcheggio sotterraneo che più volte aveva denunciato che durante il mercato venivano occupate e lasciate ostruite le uscite di sicurezza. Insomma questa vicenda che doveva essere momentanea è diventata definitiva portando secondo diversi esercenti e abitanti del quartiere ulteriore degrado ed un aumento di criminalità nell’area”.
MOMENTI DI TENSIONE – Da oggi però sembrerebbe tutto finito. Per ora non ci sono stati problemi tranne qualche piccolo momento tensione perchè gli ambulanti vogliono sapere quale sarà il oro futuro.«Non ci aspettavamo di essere sgomberati in questo modo – ribatte Franco Gueli rappresentante degli ambulanti della Piazza dell’associazione Aspeni ( associazione sviluppo piccole e medie imprese ) – noi non siamo abusivi ma solo non in regola perchè è il comune a non darcene la possibilità. Questo sgombero è abusivo. Noi calmeriamo i prezzi e offriamo un servizio equo in periodo di crisi. Invece di premiarci ci cacciano. Invece di mandare per strada centinaia di famiglie ci aspettiamo di sederci a un tavolo con il comune per trovare le soluzioni giuste alla nostra situazione».