di Paola Grasso
NAPOLI – “Buona sera a tutti”, Peppe Barra abbatte la quarta parete e dialoga col pubblico del teatro Cilea. Un viaggio intimo e introspettivo che il cantante fa con gli spettatori, da mattatore colto, arguto e irriverente mette a nudo la sua vita tra ricordi e aneddoti.
Con sorrisi e follia, nostalgia e malinconia ripercorre 60 anni di carriera. Si parte dalla nascita a Roma dove i genitori lavoravano, passando per un’infanzia divisa tra Napoli e Procida. Il teatro è elemento costante della sua vita fin da bambino, figlio d’arte, attore con Zietta Liù, fino al successo della Nuova Compagnia di Canto Popolare e agli anni di teatro insieme alla indimenticata Concetta Barra, madre e compagna di scena.
UN VIAGGIO – Lo spettacolo al Cilea fino al 9 novembre, la cui regia è di Francesco Esposito e al pianoforte il maestro Luca Urciulo, rievoca la Napoli degli anni 50/60, i tempi del varietà, dei cabaret, di Basile e Viviani tra teatro e canzone, toccando la musica barocca e la tradizione popolare fino a giungere ai cantautori contemporanei.
CAREZZA ALL’ANIMO – Vibrazioni di passato e speranze per il futuro che hanno reso lo spettacolo pura e intellettuale poesia, una carezza all’animo e uno schiaffo alla cruda realtà. Alla fine ha deliziato tutti con la sua famigerata versione della “Tammurriata nera “ che come sempre ha lasciato il pubblico entusiasta. Per lui lunga e sentita standing ovation.