NAPOLI – Si infiamma il dibattito sulla messa in onda della fiction su Sky Gomorra. Don Aniello Manganiello si è scagliato contro senza mezzi termini in diretta sulla radiazza condotta da Gianni Simioli e con Francesco Emilio Borrelli dei Verdi.«Più che una fiction – spiegano Simioli e Borrelli – Gomorra si sta trasformando in un reality che esalta i camorristi e cancella totalmente chi li combatte. Se l’impianto narrativo è quello dello spot in circolazione questa corre il rischio di fare più danni del colera».
LE DURE PAROLE – «Hanno infangato un quartiere – ha spiegato il prete anticamorra – comportandosi e “comprando” la gente a mio avviso proprio come fa la camorra e facendo gli stessi danni. Avevo proposto alla produzione anche personaggi positivi ma loro volevano mettere in evidenza solo il male ed il brutto. In particolare gli avevo proposto alcune esperienze belle del quartiere di resistenza concreta alla ciminalità come quella di una famiglia povera del Rione Don Guanella a cui un clan aveva offerto 10mila euro per portare della droga in Puglia. Nonostante le ristrettezze economiche avevano risposto un deciso no. Di queste come di altre storie simili ce ne sono a centinaia da raccontare e invece le hanno scartate tutte”.L’INIZIATIVA – Don Manganiello ha anche realizzato un selfie contro la fiction e invitato le tv private napoletane e italiane a proiettare il 6 maggio prossimo. «Mettete in onda film o fiction che raccontino il bene ed il male di Napoli senza volersi trasformare nel megafono della camorra e senza mitizzare i clan. Ci sono film come Così Parlò Bellavista o le Mani sulla città che hanno davvero combattuto i clan senza nasconderli ma senza neanche esaltarli».
IMPRENDITORIA COLPITA – Intanto un imprenditore Antonio Giacometti sta facendo affiggere a Napoli decine di manifesti critici contro la fiction.«Avevo in corso con una ditta di Creta – spiega – una grossa operazione commerciale per allestire dei negozi. Appena hanno visto lo spot di Gomorra hanno annullato tutto a partire da una visita di cortesia che avevo organizzato in città. Questa fiction farà grandi danni all’economia e alla città distruggendo quello che di buono ancora resiste».
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