Boom di presenze per la mostra di Vettor Pisani al museo Madre, visitabile fino al 24 marzo – LE FOTO

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Un particolare dell’opera di Vettor Pisani

NAPOLI – Una mostra visitata da italiani, ma anche da numerosi turisti, soprattutto inglesi, tedeschi e francesi, rimasti tutti colpiti dall’ermetismo di Vettor Pisani. Visitabile fino al 24 marzo al museo Madre di Napoli (via Settembrini, 79). “Eroica/Antieroica: una retrospettiva” l’esposizione che ha come protagoniste circa duecento opere in due grandi sale del museo, oltre che nell’intero terzo piano. Lo spazio ideale per i lavori dell’artista, molti dei quali sono stati presentati attraverso interessanti performance dal vivo che hanno ricordato  quelle degli anni ’70 che si tenevano alla presenza dello stesso Pisani. Grande importanza aveva infatti per la sua opera la messa in scena teatrale.

IMPRESSIONI ED EMOZIONI – L’artista appare infatti avvolto da una sorta di oscurità, che lascia le sue opere come in sospeso. C’è una sorta di vedo/non vedo, detto/non detto. I suoi lavori incuriosiscono ma allo stesso tempo spaventano a causa della loro poca trasparenza evidentemente voluta dall’artista. Si resta intricati, come in un labirinto, uno degli elementi principali dell’esposizione, in questa mostra fatta di collage, di disegni sovrapposti a fotografie, fotografie sovrapposte a opere d’arte del passato. Uno scenario suggestivo insomma quello creato dall’artista pugliese, che nella prima retrospettiva dopo la sua morte lascia tutti riflettere.

CONCILIATORE DI ARTI – Nato a Bari nel 1934, ma di origini ischitane da parte di padre, lascia trapelare anche in alcuni suoi lavori il grande amore per Ischia, da lui ribattezzata “l’isola azzurra”. L’artista ha un’abilità unica nel conciliare tutte le discipline nelle sue opere dalle quali risultano infatto in rapporto tra loro l’arte, la letteratura, la musica, il disegno e la fotografia. Al centro di molti dei lavori esposti il corpo (in particolar modo quello della donna), rappresentato in genere da manichini o il corpo catturato in qualche scatto o disegno. Interessante inoltre la presenza di strumenti musicali, come pianoforti e violini, forme geometriche e labirinti, oggetto che fa tornare la mente la storia del Minotauro della mitologia classica. È possibile assistere ad una rivisitazione della storia da parte dell’artista, oltre che all’opposizione tra diversi elementi come la vita e la morte, l’uomo e l’animale, ma anche il sopravvento della natura sull’uomo o dell’uomo sulla natura.

 

Magdalena Sanges

 

 

Redazione

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