Una donna russa di 49 anni, che viveva a Napoli, è stata espulsa dall’Italia per motivi di sicurezza nell’ambito dell’indagine che ha portato al fermo di un presunto foreign fighter ceceno a Bari, nell’ambito delle indagini svolte dalla Digos, con il supporto del dal Gico della Guardia di Finanza, e coordinate dalla Dda di Bari e della Direzione Centrale della Polizia di prevenzione.
Il 38enne, nella caso della donna che risiedeva nel capoluogo campano, avrebbe compiuto una vera attività di istigazione al martirio, spingendola a compiere attacchi suicidi con l’esplosivo. All’operazione hanno partecipato anche le Digos di Napoli, Foggia e Potenza.
L’uomo avrebbe fatto parte del commando di jihadisti aderenti al gruppo terroristico “Emirato del Caucaso”, che diede l’assalto alla Casa della Stampa di Grozny il 4 dicembre del 2014 che provocò 19 vittime. Il ceceno, inoltre, avrebbe combattuto tra le file dell’Isis in Siria tra il 2014 e il 2015.