di Violetta Luongo e Vincenzo Vinciguerra
NAPOLI – “..Napule è a voce de’ criature Che saglie chianu chianu E tu sai ca’ nun si sulo..” Ebbene non sei solo, Napoli è qui, per te, nella tua piazza. Spesso distratti come nella tua “Gente distratta” ma mai lontani dalla tua voce, dal tuo blues e dalla tua chitarra le cui note hanno girato il mondo. Hai lasciato la tua città troppo presto, in una notte lontano dalla tua gente. Ma ora sei qui nella Piazza, proprio nel luogo in cui hai fatto cantare tutti, fino a ieri, richiamando 100mila persone.
ARRIVA PINO – Un grande applauso ha accolto la bara di Pino Daniele, tutti ad urlare il suo nome, tutti a chiamarlo Pinuccio. Commozione, tristezza, un misto di sentimenti per il cantante di cui si sente già la mancanza. Oltre ai parenti, e ai suoi fratelli, tanti gli ospiti presenti: dalla figlia del grande Totò, Liliana de Curtis, a Ciro Ferrara e Peppe Iodice.
PADRE RENZO :”SIETE FANTASTICI” – Padre Renzo che ha conosciuto Pino e la famiglia Daniele ha portato la sua testimonianza: “Ho già avuto modo di salutare la famiglia a Roma, ma qui a Napoli è qualcosa di fantastico, siete grandiosi. Dobbiamo essere sicuri che un giorno rivedremo Pino. Pensare che Pino aveva sempre in tasca il rosario, pregava sempre Padre Pio nei momenti difficili, lo chiamava Francesco come se fosse stato un amico. Grazie a tutti voi da parte sua”. Lumini accesi, bandiere e striscioni con il volto del bluesman. La messa spesso interrotta al grido di “Pino”.
UN POPOLO MUTILATO – Un figlio di Napoli, un figlio del mondo che se ne va. Ad accogliere il feretro una piazza strapiena, in migliaia e migliaia i presenti per l’estremo saluto al Re. Istituzioni, amici, fan, un popolo intero per dirgli “grazie” per tutti i suoi sogni in musica. Ma un popolo mutilato, ferito per aver perso una parte di sè. Funerali doppi, così come fu per il grande Totò, a cielo aperto nella Piazza del Plebiscito che ha spesso risuonato con la sua voce ed ora è muta, tace. Pino non c’è. Il cielo è uggioso, triste anche esso, tantissimi ad ascoltare il rito funebre officiato dal cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe. Di tutte le generazione i presenti, dai bambini ai giovanissimi agli anziani perché Pino Daniele ha attraversato con la sua musica tante vite, segnandole e tracciandole, Napul’è per lui rimarrà di “mille culure”.
Addio Pino, addio Re!
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Foto di VivoNapoli.it