NAPOLI– I lavori di un cantiere edile situato in via Capodimonte, nel territorio della III municipalità, sono stati interrotti stamattina a causa di sospetti abusi edilizi. La denuncia, partita dai consiglieri Laura Bismuto, Salvatore Flocco e Giuseppe Barbato è scattata a seguito della presenza dei lavoratori sul cantiere nonostante i divieti imposti dalle autorità.
IL CANTIERE– Al posto delle recentissime costruzioni, che con ogni probabilità ospiteranno una struttura ricettiva per turisti, era presente una vecchia serra. I lavori di sbancamento e costruzione dei nuovi manufatti sono più volte stati sospesi negli scorsi mesi a causa di verifiche sulle autorizzazione e sui progetti. Al momento risultano essere 5 i manufatti in via di costruzione.
LA DENUNCIA– «Stiamo verificando la concessione delle Dia all’impresa costruttrice – dichiara Nicolangelo Pezone del nucleo anti abusivismo della polizia municipale – il prossimo 4 marzo ho chiesto una riunione con gli organi competenti per capire come mai sono state concesse nel tempo 5 diverse Dia ma sul cantiere ne era presente solo una. Il cantiere è stato sospeso per un eccesso di zelo, ma ora stiamo solo aspettando di verificare le concessioni». Intanto gli operai proseguivano il loro lavoro, nonostante l’ interdizione.
CONDONO– La situazione potrebbe essere ulteriormente aggravata dalla richiesta di condono edilizio avanzata dall’impresa costruttrice. Il condono, che arriverà con ogni probabilità, riguarderebbe la totalità dei manufatti fin ora costruiti. Sul cantiere erano intenti a lavorare almeno 10 operai. Alcuni di essi, probabilmente abusivi, sono scappati da un’uscita secondaria all’approssimarsi delle volanti della polizia municipale.
I CONSIGLIERI– «Domani ci recheremo presso gli uffici della municipalità competenti in materia per verificare tutte le autorizzazioni e i progetti – dichiara la consigliera Bismuto – continueremo, intanto, la nostra battaglia nelle sedi opportune. Aspettiamo il prossimo sopralluogo della polizia municipale che avverrà tra lunedi e martedi prossimo e poi decideremo come muoverci».
Antonio Folle