NAPOLI – A sei mesi di distanza dai centomila in piazza a Napoli per opporsi al sistema di gestione dei rifiuti campano e il conseguente biocidio, i movimenti e i comitati promotori ripropongono la sfida per risollevare la questione ambientale. Gli attivisti si sono dati appuntamento in varie piazze d’Italia e della Campania per rivendicare il diritto alla salute dei cittadini colpiti dalla speculazione economica e ambientale. Tanta partecipazione sarà distribuita in tutta Italia nella giornata di domani per lanciare l’adesione alla giornata di mobilitazione nazionale prevista a Roma per il 17 novembre.
LA LOTTA CONTINUA – Da mesi oramai i cittadini campani si stanno mobilitando per manifestare il proprio dissenso verso la speculazione finanziaria, imprenditoriale, criminale e politica che ha generato questo sterminio di massa. In molte zone della Campania infatti molteplici sono le battaglie anti inceneritore, discarica, Tares e in sostegno delle famiglie colpite dai lutti della monnezza spa. La latitanza dell’interlocutore ha reso necessaria una nuova ondata di iniziative e mobilitazioni diffuse sui territori perché le rivendicazioni popolari non fossero relegate nell’oblioso silenzio dei media.
17 MAGGIO – La giornata di domani si propone oltre al rinnovamento generale e condiviso della lotta anche quello di rilanciare la partecipazione alla giornata del 17 maggio; quando a Roma scenderanno in piazza collettivi e movimenti in difesa dei beni comuni. Saranno qui presenti le più svariate realtà nazionali e le più variegate rivendicazioni facenti quadrato intorno al più generale patrimonio popolare dei beni comuni. Dopo gli episodi del 12 aprile a Roma la tensione sembra ai massimi livelli, segnale questo che molte delle rivendicazioni e delle lotte di questi cittadini saranno forse ascoltate.
Marco Coppola
