LE OPERE DI ZILDA IN PERICOLO. Nel centro storico di Napoli, non solo pietre barocche e medievali, ma anche la StreetArt sembra avere vita breve. Se da un lato graffitari vandalici deturpano le mura esterne di chiese e palazzi storici, artisti internazionali dell’arte grafica urbana non vengono valorizzati quanto meritano e le loro “installazioni itineranti” con cui omaggiano Napoli rischiano di perdersi unitamente al loro valore artistico.
Così sta accadendo per una delle tante creazioni del writer francese Zîlda, street artist originario di Rennes, che “firma” i muri delle città europee con i suoi stencil. I modelli dei suoi disegni nascono dal calderone della mitologia classica, della letteratura e della storia dell’arte e vengono realizzati in unicum esemplare, senza copie o repliche.
PRIMA. Zîlda ha “affisso” diversi stencil negli angoli più remoti e suggestivi dell’area urbana. Dopo la perdita irrimediabile della Annunciazione in un vicolo cieco di piazza Bellini (era gennaio 2013), si rischia di perdere anche un’altra opera famosa: La Tentazione di Eva. Il soggetto femminile è ispirato all’episodio biblico della progenitrice dell’umanità ed stato realizzato nell’atto di cogliere la mela, sfruttando la presenza di un vero albero nel cortile della Basilica di Santa Chiara.
L’opera era stata realizzata nel settembre del 2011 e già nell’estate dell’anno successivo era stata oggetto di vandalizzazione: fu privata della mela, delle gambe all’altezza delle ginocchia e offesa con disegni fallici. Alla fine di gennaio, nonostante la “silhouette” fosse stata realizzata una seconda volta, recuperando l’intera iconografia, qualcuno pensò bene di gettarvi sopra della vernice grigia.
DOPO. Oggi, La Tentazione di Eva di Zîlda appare nuovamente mutilata: rimane lo strato corrosivo e pesante della vernice che altera la visione dell’opera e provoca il distacco del film, ma le gambe sono state nuovamente stracciate dal busto (un frammento è visibili ai piedi del muro). Come se non bastasse, l’albero che offriva la suggestiva scenografia “biblica”, è stato di recente potato: in questo modo la visione concettuale dell’installazione nel suo insieme appare alquanto triste.
Lo stato di conservazione dell’opera è critico. Se non verrà nuovamente recuperata, se ne rischierà, a breve, una seconda e forse definitiva perdita.
UN CORTILE ALLO SFACELO. Il cortile di Santa Chiara è frequentato, oltre che da fedeli e turisti in visita alla Basilica, anche da clochard, vagabondi e comitive di adolescenti che improvvisano partite di pallone. Non in ultimo è facile richiamare all’appello anche una componente di schietto teppismo vandalico.
Giovanni Postiglione