QUARTO/ Senza sede da un anno, i giovani della Consulta occupano una scuola abbandonata – LE FOTO

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QUARTO – Si è tenuto nella mattinata di ieri l’incontro fra i membri della Consulta dei Giovani di Quarto e i commissari comunali, per discutere della spinosa situazione riguardante l’assegnazione di una sede comunale per lo svolgimento delle attività giovanili. L’incontro è stato proposto ai ragazzi dopo che gli stessi nella mattinata di sabato avevano proceduto all’occupazione di una scuola da anni in disuso. L’incontro, accompagnato da un presidio al Comune organizzato dagli stessi ragazzi, ha confermato le perplessità che i giovani palesavano al momento dell’occupazione; le proposte dei membri della Consulta non sono state prese in considerazione, né tantomeno sono state presentate delle offerte concrete da parte dell’amministrazione

 

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La scuola occupata dai Giovani della Consulta

L’OCCUPAZIONE – I componenti della Consulta dei Giovani di Quarto hanno occupato nella mattinata di sabato la scuola Matilde Serao, sita in via Brindisi e abbandonata dal 2012 dopo che nel lontano 2009 fu dichiarata inagibile. Il gesto è stato la conseguenza delle mancanze da parte della giunta commissariale, tardiva nell’indicare ai giovani quartesi una sede istituzionale in cui poter svolgere le varie attività. Sul luogo dell’occupazione sono intervenute quella stessa mattina le forze dell’ordine, fra cui carabinieri, polizia di Stato e Digos; dispiegamento di forze ritenuto dagli occupanti eccessivo. Tale intervento è avvenuto durante i lavori autofinanziati di riqualificazione della struttura avviati dai giovani.

“QUESTA SCUOLA SARA’ LA NOSTRA SEDE” – Giusy Rollin, presidente della Consulta, racconta gli eventi della giornata: «Per opporci all’inerzia delle istituzioni nel non munire la Consulta, organo fondamentale per i giovani quartesi, di una sede ufficiale abbiamo deciso di occupare questa scuola. Durante i lavori di riqualificazione della struttura si sono presentate sul luogo le forze dell’ordine – continua la Rollin  che ci hanno proposto di abbandonare la scuola e di avere un incontro con il commissario prefettizio. Abbiamo accettato l’incontro con il commissario ma abbiamo collegialmente deciso di non lasciare lo stabile. Questa scuola sarà la sede della Consulta fino a quando le istituzioni non ci daranno una risposta».

LE RISPOSTE ISTITUZIONALI – I ragazzi raccontano come fino a questo episodio tanti siano stati gli incontri con i commissari e quante siano state le rassicurazioni disattese dagli stessi. Appare quindi paradossale che un organo di rappresentanza giovanile ufficiale, in uno dei comuni demograficamente più giovane d’Europa, non sia dotato di una sede per svolgere i lavori ordinari necessari per rendere effettivo il suo funzionamento. Tali organi, a detta della maggioranza dei giovani della provincia napoletana raccontati in questi mesi, rappresentano un’alternativa vitale per i ragazzi che vivono in queste zone, in cui l’offerta aggregativa rasenta lo zero. Sarà quindi interessante scoprire come le istituzioni si porranno di fronte a questa iniziativa e se all’incontro infruttuoso di ieri seguirà un maggiore interesse verso la vicenda.

Marco Coppola

Redazione

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