QUALIANO/ Consiglio comunale, colpito con un pugno un nostro corrispondente

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QUALIANO – Contesti a dir poco paradossali possono verificarsi anche nei più elementari passaggi della vita democratica di un Comune come quello qualianese. Iniziamo dalla fine; irato dal mio invito a non usare termini offensivi contro un cittadino, un consigliere d’opposizione appartenente alla fazione di centrodestra, ha pensato bene di colpirmi in pieno volto.

 

RICOSTRUIAMO LA VICENDA – Uno scenario a dir poco vergognoso si è aperto ieri durante il consiglio comunale di Qualiano. Da corrispondente per questa testata ho seguito l’evento; condividendo, in tutta sincerità, lo sconcerto che anche i cittadini presenti palesavano verso il teatrino messo in scena da consiglieri e assessori. Una sequela di accuse fra il personale e il demagogico hanno completamente annullato la valenza delle informazioni che i cittadini dovevano ottenere dal consiglio. Dopo ben quattro ore di discorsi sopra le righe – durante le quali non è mancato il siparietto di un consigliere d’opposizione contro il pubblico presente – quando viene annunciata una pausa di cinque minuti avviene l’irreparabile. Prima il marito di una consigliera di maggioranza si scaglia contro un ragazzo, reo di aver fotografato la consorte più attenta a maneggiare il proprio tablet che a quello che accadeva in assise. Tutti i presenti, compreso il sottoscritto, intervengono per sedare l’aggressione e accompagnare l’uomo all’esterno della sala consiliare. Il cittadino attaccato è Castrese Palumbo, il quale comincia a spiegare l’accaduto ai vari consiglieri accorsi. Fra questi Santolo Licciardiello – dell’opposizione – il quale comincia a definire “demente” un altro cittadino che manifestava il suo dissenso verso l’andamento del consiglio. Quando io in prima persona cerco di invitare il consigliere ad evitare di appellare in quel modo dei liberi cittadini, Licciardiello di tutta risposta mi assesta un colpo sul viso nello sconcerto generale.

 

LE PAROLE DI PALUMBO – Lo stesso Palumbo ci racconta la sua versione dei fatti « Sono schifato da ciò che è successo e ritengo che vada denunciato nella maniera più vasta possibile. Dopo 3 ore di continui battibecchi tra i consiglieri, ho deciso di scattare alcune foto a testimonianza della gravità dello scenario: in particolare mi soffermo su una consigliera che durante tutto il consiglio è stata a capo chino sul suo ipad. A fine seduta si avvicina a me un signore (successivamente ho capito  si trattasse del marito della suddetta) che prima mi spintona e poi mi minaccia con toni mafiosi. A questo punto cerco di spiegare l’accaduto a diversi consiglieri, fra cui Santolo Licciardiello che definisce “demente” un cittadino che stava assistendo alla seduta ed aveva osato criticare ad alta voce il vergognoso consiglio comunale in atto; poi, quando un altro cittadino, Marco Coppola, chiede al consigliere di non dare del “demente” alle persone, accade l’assurdo: Ricciardiello sferra un improvviso colpo sul volto di Marco».

 

LA POSIZIONE DEL SINDACO – Al termine della seduta non sono mancate le parole del Sindaco Ludovico De Luca, che ha giustamente condannato il gesto: «Non posso certamente invitare o meno le persone coinvolte a sporgere denuncia – continua De Luca – ma posso affermare che il Comune di Qualiano promuove la cultura della legalità e della non violenza, per cui certi episodi vanno assolutamente condannati».

 

GLI SVILUPPI SUCCESSIVI – Licciardiello nel frattempo pare aver raccontato ad altre testate di aver semplicemente spinto il sottoscritto perché sentitosi minacciato; ciò è paradossale dato che io come altri cittadini chiedevamo semplicemente che il consigliere la smettesse di offendere un ragazzo che stava semplicemente manifestando dissenso durante una sospensione della seduta chiamata dal consiglio stesso. Il fatto che le stesse testate non abbiano chiesto ai presenti, compreso il sottoscritto, le dinamiche del fatto – accontentandosi delle sole dichiarazioni dell’offensore più che degli offesi – mi lascia sinceramente sconcertato. Da un confronto dei vari soggetti coinvolti è emersa fra l’altro la volontà di chiedere delle scuse pubbliche da parte del consigliere dato che, pur comprendendo l’agitazione e la tensione del momento, la violenza fisica e verbale va condannata sempre e comunque; specie se a perpetrarla è un rappresentante dei cittadini.

 

Marco Coppola

Redazione

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