di Vincenzo Vinciguerra
NAPOLI – Accompagnato dal padre. Racconta agli agenti tutto quello che gli è accaduto mentre percorreva da solo a piedi via Arenaccia. Infatti, il giovane denuncia di essere stato bloccato. Da uno sconosciuto. Con fare piuttosto minaccioso. Prima gli chiede se è del quartiere, poi, lo strattona ripetutamente con estrema violenza e lo porta al fianco la mano destra in modo da far intendere di essere armato. Sottrae alla giovane vittima, con estrema violenza la somma di 15 euro ed un cellulare Iphone 6, completo di Sim, del valore di 750 euro. Il ragazzo rapinato decide di denunciare il giorno stesso, presentandosi in Questura.
LE INDAGINI – Arrivato con il papà, scosso dalla rapina ricevuta, presenta l’accaduto ai Falchi. Partono dalla sesta sezione della Questura di Napoli, diretti da Fausto Lamparelli e coordinati da Michele Salemme, tutta una serie di operazioni infoinvestigative tese all’identificazione ed al rintraccio del rapinatore. Quindi, i poliziotti provvedono a “battere” il sottobosco criminale in cui gravitano gli scippatori di strada al fine di “muovere le acque” per ottenere spunti e tracce utili alla ricerca. Alcune notizie, in maniera univoca, forniscono indicazioni restringendo il campo dei ricercati ad alcuni soggetti ben noti per la spregiudicatezza e la particolare cattiveria per le proprie azioni delittuose. Primo passo, presentano al giovane un album fotografico in cui venivano riportate le foto dei possibili sospettati di rapine del genere. L’azione si rivela importante per l’immediato prosieguo dell’attività. Infatti, la giovane vittima, sebbene visibilmente scossa, indica con assoluta certezza nella foto distinta il proprio rapinatore. Afferma :”E’ lui!” Il ritratto corrisponde al pluripregiudicato Angelo Verde classe ’93. L’individuazione fornisce l’ulteriore tassello investigativo circa la rosa dei sospettati.
ECCO CHI E’ ANGELO VERDE – Il rapinatore 22enne, infatti, oltre che essere stato indicato, dal giovane denunciante, quale probabile autore della rapina è un volto ben noto agli ufficiali del turno B di Polizia Giudiziaria della criminalità diffusa. Ad ogni buon conto, inizia una ricerca serrata del rapinatore partendo dai luoghi di frequentazione abituale e dai parenti. Il fatto che lo stesso dichiari una residenza ma, nella realtà è solito cambiare con estrema frequenza il posto dove passa la notte, rende la ricerca estremamente difficoltosa. Difficoltà riscontrata anche negli ambienti frequentati dal giovane malfattore. L’estenuante ricerca trova il proprio epilogo in piazza Poderico verso le ore 23 di ieri, dove Antonio Verde viene intercettato dai Falchi della sesta sezione di Napoli. Un agente della squadra notato il giovane, lo chiama per nome intimandogli di fermarsi. Il rapinatore, senza frapporre indugi, inizia a fuggire, ma, incalzato dagli agenti di lì a pochi metri viene raggiunto e bloccato. Sebbene evidente la differenza delle forze in campo, il rapinatore strattona gli agenti per liberarsi ed alzando la voce cerca di attirare l’attenzione dei curiosi che si radunano intorno. Tutto è vano per il rapinatore. Nessuno interviene.
L’ARRESTO DEI FALCHI – Manovra che nelle intenzioni del giovane era finalizzata a creare un distrazione per coprire un’eventuale fuga. Tutte le azioni risultano comunque vane, tanto che lo stesso, finalmente condotto a più miti consigli, cioè inutile tentare la fuga, viene accompagnato in Questura. Dopo mezzanotte. Infatti, appena introdotto, il rapinatore viene riconosciuto senza dubbio alcuno dalla giovane vittima quale autore della rapina da lui subita. Quindi, sussistendo gravi indizi di colpevolezza in ordine alla responsabilità del delitto di rapina ed il concreto pericolo di fuga, viene sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Arrestato e portato al carcere di Poggioreale.