di Sandro Tacinelli
CALCIO – Agli azzurri non riesce l’operazione sorpasso. Un vero peccato, ma nel calcio, al di là di qualsiasi episodio fortunoso o meno, si vince segnando e non con il solo possesso palla. Finisce 1 a 1 al San Paolo, dopo una gara spesso spettacolare, animata da due squadre ben messe in campo e pronte ad approfittare del minimo passo falso dell’avversaria.
Sarri lascia fuori Gabbiadini e si affida al trio di attacco formato da Callejon-Mertens-Insigne; mentre, a centrocampo spazio a Zielinski, Hamsik e Diawara, con quest’ultimo, vero dominatore del centrocampo e, mai come prima, capace di verticalizzare il gioco con grande facilità.
AVVIO PIROTECNICO – L’avvio è a dir poco pirotecnico. Nell’arco di venti secondi vanno al tiro Immobile (facile la parata di Reina) e Mertens che per un nulla non porta in vantaggio i padroni casa. Insiste il Napoli: ci prova Ghoulam e Marchetti non si fa sorprendere e anche Insigne, con palla spedita alta. Si fa vedere la Lazio; su Immobile libera Chiriches e sulla ripartenza il Magnifico pecca di egoismo e, subito dopo, ancora il portiere laziale protagonista su tiro del furetto belga. E’ una gran bella partita, con capovolgimenti di fronte e affondi pericolosi. Premono di più gli azzurri, ma manca il gol, anche perché i difensori avversari non si lasciano sorprendere. Mertens dialoga con Insigne, anche nello stretto, ma Radu, Basta e Wallace chiudono bene e, superati loro, Marchetti è attento e in grande forma (i portieri al San Paolo sono tutti più bravi del solito!). E’ inutile sottolineare che si avverte nelle fila azzurre la mancanza di un centravanti di peso, capace di intercettare la sfera e di metterla in rete senza tanti fronzoli. Mah, bisogna armarsi di pazienza e attendere.
LA RIPRESA – Nella seconda parte della gara, subito Immobile che, in ben due occasioni, va vicino alla marcatura. Non lo sta a guardare Insigne, ma Marchetti devia in angolo e dopo Ghoulam manda la palla a battere sulla traversa. Passa solo un minuto e dopo un’azione corale, grazie alla caparbietà di Hamsik, il Napoli passa in vantaggio. Il capitano, questa sera vero regista e trascinatore, illude i trentamila del San Paolo per meno di un minuto. Sull’altro versante, infatti, Chiriches concede troppo spazio a Keita che tira e Reina non è proprio irresistibile: 1 a 1. La sberla non deprime più di tanto gli uomini di Sarri che, a testa bassa, ripartono. Gli spazi sono sempre più ridotti, il fraseggio diventa difficile; si tenta la soluzione personale o il tiro dal limite, ma manca la precisione e, il resto, lo fa Marchetti. Entra Gabbiadini e subito mette in allarme la difesa laziale; prima lo anticipa il portiere e dopo Radu. Il centravanti azzurro si muove bene. Ci prova anche Zielinski e di nuovo Gabbiadini, ma non va. Area sempre più affollata, marcature sempre più strette e scarsa la capacità di inventare e, soprattutto, concretizzare. Non manca il coraggio, bensì il guizzo vincente, la giocata che fa saltare il banco, l’azione perentoria che non può essere fermata.
Finisce tra gli applausi la prova degli azzurri, ma il piatto piange. Certo, di fronte c’è una compagine ben messa da Inzaghi, ma stasera i tre punti costituivano quella boccata di ossigeno utile a dare morale. Peccato: non è arrivata. Fa niente, vuol dire che bisognerà ancora attendere. Dopo la pausa, il Napoli giocherà a Udine contro l’ex Duvan Zapata, di professione centravanti. Più che un ruolo, ormai quasi un’ossessione per i colori azzurri.
Voglio di più.
Napoli – Lazio 1 – 1