di Sandro Tacinelli
CALCIO – Cala il sipario sul campionato 2014/2015. Un torneo da dimenticare subito, visto che nemmeno l’ultimo traguardo disponibile è stato centrato. Serata amarissima per gli azzurri che sciupano in maniera un po’ ridicola e un po’ banale, una possibilità che avrebbe dato prestigio e anche qualche soldino. Purtroppo ai preliminari di Champions League va la Lazio di Pioli che… ringrazia per la bontà tutta napoletana. Peccato anche perchè una vittoria sarebbe stata dedicata all’indimenticato Bruno Pesaola, eroe di tante imprese azzurre e, per questo, squadra con il lutto al braccio. Buon viaggio, Petisso, che la terra ti sia lieve. Nei primi minuti le squadre si affrontano a viso aperto; vanno al tiro Cataldi per gli ospiti e David Lopez per i padroni di casa. Ma è Callejon a sbagliare una facile occasione: la palla, superato Marchetti, si perde fuori di un soffio.
TUTTO PIU’ COMPLICATO – Dopo un’uscita da brivido di Andujar (a volte irriconoscibile dopo le notizie sul ritorno di Reina), la Lazio passa. Ci pensa Parolo con un tiro dal limite dell’area che si infila nel sette. Ora tutto diventa più difficile e, mentre Hamsik & C. si organizzano, Candreva raddoppia dopo un’ottima ripartenza. Sul San Paolo cala il silenzio. Nella ripresa, il Napoli torna in campo con maggiore determinazione e grinta. Ed è subito gol. Callejon serve sotto porta il Pipita, che non sbaglia. Esplode il tifo azzurro, mentre Mertens fa gridare al gol dopo una bella azione con tiro salvato sulla linea da de Vrij. Cresce la tensione, gli azzurri ci credono, i laziali sembrano frastornati. Va al tiro Gabbiadini e Marchetti para con qualche difficoltà, ma poco dopo nulla può su prodezza di Higuain, che dribbla e deposita in rete. Ora nulla è impossibile, visto che, per espulsione, la Lazio perde Parolo. Si può fare. Entra Ledesma per Anderson e Ghoulam si fa espellere per un fallo su Djordjevic.
IL NAPOLI INSISTE – Ma il Napoli insiste. Sulla destra si muove bene Maggio che prima sbaglia il cross e poi si fa atterrare in area da Lulic: è rigore. Tira Higuain, ma la palla è alta. Peccato, occasioni così non possono essere gettate al vento, si rischia molto. Entrano Klose e Insigne. Due punte, entrambe in grado di segnare, entrambe idonee per regalare ancora un’emozione. Già: non si interrompe un’emozione. Ma gli ospiti effettuano ancora una ripartenza d’autore e con il nuovo entrato Onazi portano a tre le reti laziali. Entra Zapata per Callejon. Ci vorrebbe un miracolo. Ben cinque i minuti di recupero, ma subentra anche la stanchezza mista a delusione e manca la lucidità. Non per la Lazio che porta a quattro le reti con Klose. Passivo pesante, quindi, per gli azzurri. Benitez lascia il San Paolo con pochi applausi. Un’annata storta, certo; ma anche qualche responsabilità, soprattutto nella preparazione della fase difensiva. L’estate, come la notte, porterà consiglio. Si spera in un nuovo inizio. Il Napoli merita una grande squadra. I tifosi dimenticano presto. Le grandi manovre sono già iniziate. Buona fortuna. Maggio se ne va.