NAPOLI/ Calci e pugni per iPhone, incastrato “Totò Schillaci”: ecco come è andata

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Vincenzo De Matteo, 25enne pregiudicato

di Vincenzo Vinciguerra
NAPOLI –
 Si è scagliato contro di lei con una ferocia inaudita, paragonabile alle violenze da “Arancia Meccanica”, con pugni e calci per rapinarla di 15 euro e un i-Phone, ma la vittima 19enne non si è lasciata abbattere ed intimidire ed è riuscita a far arrestare il suo aggressore. Si tratta di Vincenzo De Matteo, pregiudicato di 25 anni fermato dai Falchi della VI Sezione della Questura di Napoli, accusato di rapina e lesioni nei confronti della 19enne di via Monte di Dio.Tutto ebbe inizio alle ore 03.20 di notte: la giovane donna era intenta a rientrare nel portone di casa, dopo aver trascorso la serata presso un locale cittadino dove si era intrattenuta con un gruppo di amici fino alle ore 03.00, quanto fa ritorno a casa.

LA PAURA – Mentre si accinge ad aprire il portone dell’abitazione, si rende conto di essere spiata da uno sconosciuto. Questi, non appena la donna entra nello stabile, le corre dietro, invano la 19enne cerca rifugio nell’ascensore. Il criminale l’aggredisce alle spalle stringendole la gola con un avambraccio per poi colpirla ripetutamente al capo ed al volto con quello che sembrava trattarsi del calcio di una pistola, intimandole di consegnare il cellulare. La ragazza, in preda a puro terrore, probabilmente per istinto, cerca di trattenere a sé la borsetta e comincia ad urlare squarciagola. Tutto inutile, una scarica di violenti colpi, la zittisce e rintontisce fino a farle perdere le forze e mollare definitivamente la borsa. Dalla finestra del palazzo c’è qualcuno che, avendo udito le grida della vittima, si affaccia e getta una bottiglia contro il malvivente che incurante afferra il bottino e scappa via lasciando la donna riversa al suolo col volto insanguinato. Un altro inquilino, successivamente, soccorre la ragazza che viene accompagnata a casa dove sopraggiunge un’ambulanza allertata dai suoi genitori. L’aggredita viene trasportata all’ospedale Loreto Mare dove i sanitari le diagnosticano delle ferite guaribili in 15 giorni.

GLI SVILUPPI – Appena varca l’uscio di casa, verso le ore 06.20, la donna, si mette subito all’opera per cercare di rintracciare il suo “carnefice”, ed è una vera e propria caccia all’uomo: con l’aiuto del suo computer ed un programma digitale “Trova il mio i-Phone” localizza il cellulare. Dopo circa un’ora la ricerca ha esito positivo, tant’è che il telefono viene individuato, occultato tra un blocco di mattonelle nell’ingresso di un palazzo in via Egiziaca n.10. Nonostante la paura, le botte e il sangue al volto, la giovane vittima ha avuto anche il modo e il coraggio di guardare in faccia il suo aggressore in quegli attimi di violenza, per lei durati all’infinito.

INIZIANO LE INDAGINI – Alle indagini personali della vittima si affiancano quelle ufficiali del commissariato San Ferdinando che con gli operatori della Scientifica rileva un’impronta papillare insanguinata sul pulsante del portone di casa della 19enne (sangue che dovrebbe appartenere alla vittima e non all’aggressore). Visionate e controllate dagli agenti anche le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti sia nel condominio di via Monte di Dio n.74 che in alcuni palazzi limitrofi. Saranno proprio quei filmati ad incastrare De Matteo. I primi sospetti partono dai Falchi della VI Sezione diretti da Maurizio Lamparelli, che riconoscono nei video il pregiudicato 25enne, Vincenzo De Matteo, noto nel giro della mala col nomignolo di “Totò Schillaci” per la sua presunta somiglianza col calciatore. Così inizia la ricerca serrata del 25enne nelle zone di abituale frequentazione del pregiudicato non risparmiando di controllare l’abitazione dei genitori.

FERMATO DAI FALCHI – Nel primo pomeriggio, i Falchi appostati in via Pallonetto Santa Lucia notano il malvivente che, ancora prima di rendersi conto di essere osservato dalla polizia, comincia ad assumere un atteggiamento prudente e sospettoso. Gli agenti, intanto, richiedono l’intervento di altre unità per circondare la zona. Quindi, senza ulteriori indugi, intervengono intimando al giovane di fermarsi. Il rapinatore con una spallata cerca di scansare l’agente e di darsi alla fuga ma viene subito raggiunto. Nonostante i continui tentativi di strattonare i poliziotti e tentare di scappare, De Matteo viene bloccato definitivamente.

RINFORZI PER FERMARLO – Le pattuglie in precedenza appostate in zona, entrano a dar man forte ai propri colleghi e, finalmente, l’uomo viene preso in custodia. Immediatamente, altro personale si porta presso l’abitazione del fermato con l’intento di rinvenire l’abbigliamento che il sospettato indossava al momento della rapina e l’arma con la quale aveva colpito la giovane donna, ma nulla di tutto ciò viene rintracciato. Una volta messa al cospetto del proprio aggressore, sebbene visibilmente turbata, la 19enne riconosce e incastra l’uomo. La ragazza, infatti, non mostra nessun dubbio e nessuna incertezza nell’indicare, tra le tre persone che le venivano presentate, Vincenzo De Matteo , quale responsabile della brutale rapina. Sussistendo gravi indizi di colpevolezza in ordine alla responsabilità del delitto di rapina ed il concreto pericolo di fuga, il rapinatore viene sottoposto a fermo e portato al carcere di Poggioreale in attesa della convalida della misura pre-cautelare.

 

Redazione

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