Ancora una volta è un giovane ragazzo la vittima della microcriminalità napoletana. I malviventi scelgono le loro prede tra ragazzi inermi e spaventati. Incapaci di reagire. Sono decine ogni giorno le denunce che arrivano alla Questura di Napoli per furti di telefoni cellulari. Le rapine di questo tipo sono spesso feroci: si sferrano colpi violenti, si pestano a sangue i malcapitati e quando questi oppongono resistenza nel consegnare il cellulare o il portafogli, si ricorre al coltello e in alcuni casi anche all’uso delle pistole.
L’ultimo episodio si è registrato la notte scorsa nella zona del Corso Vittorio Emanuele nei pressi del Parco Grifeo.
Era passata da poco la mezzanotte quando Fabio R, 16 anni, rientra a piedi a casa dopo aver trascorso la serata con alcuni suoi coetanei. Aveva quasi raggiunto il cancello d’ingresso del Parco Grifeo al Corso Vittorio Emanuele, quando si è visto affiancare da due balordi a bordo di un motorino che gli hanno intimato di consegnare loro il telefonino, peraltro nemmeno di ultima generazione. Sono attimi di terrore per il sedicenne. Il ragazzo mette le mani in tasca, estrae il cellulare e a questo punto accade qualcosa d’imprevedibile. Il delinquente che siede dietro al guidatore, impressionato da una mossa sbagliata della vittima, ferisce con una coltellata alla coscia il minorenne che si accascia al suolo sanguinante. I due si danno alla fuga facendo perdere le loro tracce nei vicoli vicini. Passano le auto in strada, ma nessuno si è accorto di nulla. Finalmente, poco dopo, qualcuno si accorge dell’accaduto e si ferma a soccorrere la vittima. Il ragazzo é trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di via Manzoni. Fortunatamente le sue condizioni non sono gravi, ma quel colpo di coltello, se dato a qualche centimetro più in alto, avrebbe potuto causare conseguenze più gravi.
Secondo la questura di Napoli una risposta logica esiste a questo continuo di furti dei cellulari: la malavita organizzata è alla continua ricerca di telefoni da poter utilizzare per parlare di traffici illeciti in totale sicurezza, senza essere intercettati.
Antonio Iorio