NAPOLI – Piazzale Tecchio, Università Federico II, facoltà di Ingegneria. Gaetano Piccirillo, 19 anni, originario di Maddaloni ma residente a Caserta era al secondo piano dell’edificio questo pomeriggio per sostenere un esame quando un malore lo ha colto proprio prima di entrare in aula.Il giovane ha perso i sensi mentre si trovava in aula A e si è accasciato in terra.A nulla è servito l’arrivo dell’ambulanza: è morto davanti agli occhi degli studenti – che hanno tentato invano di soccorrerlo – e della professoressa di Analisi matematica, Teresa Radici.Il padre, che lo aspettava nella sala adiacente, ha rilasciato una dichiarazione alla polizia, spiegando che Gaetano – che avrebbe compiuto 20 anni il prossimo febbraio – soffriva da tempo di problemi cardiaci, probabile causa del decesso.
LE CONSIDERAZIONI DEL PRESIDENTE SALENTINO – Il presidente della Scuola Politecnica, Pietro Salentino, si è espresso così: «Il ragazzo si è accasciato ed è morto sul colpo. Non c’è stato nessun ritardo dei soccorsi, che sono arrivati sul posto con tempestività, ma inutilmente perché era già deceduto.» Salentino smentisce anche le voci secondo le quali Gaetano sarebbe stato appena bocciato, commentando: «Non mi risulta. È stata una tragedia, si è accasciato ed è morto. Siamo senza parole.» Alla domanda se fosse o meno obbligatorio, in una struttura pubblica come l’università, avere un defibrillatore in dotazione, risponde: «No, non c’è nessun vincolo. Però potremmo considerare l’ipotesi.»Per domani gli studenti della facoltà di ingegneria osserveranno un minuto di silenzio in ricordo del loro collega. Continua il presidente Pietro Salentino: «Non possiamo bloccare la normale attività didattica, ma vogliamo che la grande famiglia del Politecnico napoletano si raccolga accanto ai genitori di Gaetano».
LE REAZIONI DEGLI STUDENTI PRESENTI IN AULA – I colleghi di Gaetano propongono una versione differente e contrastante: «L’ambulanza è arrivata circa mezz’ora dopo lo svenimento, anche perché è stata sottovalutata la gravità della situazione».
Mario De Martino