NAPOLI – Continuano le occupazioni scolastiche messe in atto dagli ex lavoratori socialmente utili, Lsu che si stanno diffondendo a macchia d’olio su tutto il territorio di Napoli e provincia. Il motivo di questa protesta è il taglio delle ore lavorative, del salario e dei posti di lavoro. Una battaglia iniziata lunedì scorso e che si propaga per la città senza che arrivi una risposta definitiva a questi lavoratori. I licei occupati fra Napoli e provincia superano le 70 unità e solamente nelle ultime ore in alcune zone le scuole sono state liberate.
LE SCUOLE SGOMBERATE – E’ di pochissimi minuti fa la notizia della liberazione del liceo scientifico Leon Battista Alberti in via Pigna, Vomero. Diego Bouchè, Direttore ufficio scolastico regionale, ha detto stamane che buona parte delle scuole di Napoli e della zone flegrea «sono in corso di liberazione». Liberati gli istituti della zona flegrea per i cui lavoratori è stata stata concessa una proroga di un mese del contratto di lavoro che sarebbe scaduto il 28 febbraio. Nella notte invece le forze dell’ordine hanno sgomberato la scuola Giovanni Falcone di Volla, occupata dai manifestanti perché fornitrice dei pasti di tutte le mense scolastiche del Comune come San Giovanni Bosco, Matilde Serao e Vittorio De Sica. Dopo lo sgombero delle scuole di Volla sono partite oltre una decina di denunce per gli occupanti, sorte che pare toccherà anche agli altri lavoratori in protesta sgomberati in queste ore.
L’EMENDAMENTO DEL GOVERNO – E’ della serata di ieri la notizia che il Governo potrebbe proporre una soluzione per i disagi dei lavoratori stanziando cifre che rasentano i 100 milioni di euro. In serata la comunicazione ufficiale di questo eventuale emendamento sanerà ogni dubbio. Nel frattempo i lavoratori si accingono a lasciare le scuole, ma continuano a richiedere attenzione dalle istituzioni.
Marco Coppola