In una città che sul fronte della vivibilità è già stabilmente agli ultimi posti in Italia, con servizi spesso non all’altezza di una città europea di medie dimensioni come Napoli, questa è benzina sul fuoco. Colpa di una serie di azioni sindacali che stanno rallentando il servizio dell’azienda di trasporti, di proprietà interamente comunale, per una storia di accordi sindacali da riconoscere al personale. Oggi la giunta comunale approverà la fusione tra Anm e Ctp che rafforzerà in futuro l’azienda. La posizione ufficiale di Palazzo San Giacomo, però, stavolta il sindaco l’ha affidata agli assessori Errico Panini, che ha la delega al Lavoro con un passato nella Cgil; e a Mario Calabrese, che ha la delega ai Trasporti. «E’ inaccettabile — hanno scritto i due assessori in una nota — che continuino i disagi per i cittadini napoletani. Inaccettabile, perché il Comune di Napoli salva l’azienda dal baratro del fallimento e ne salva la sua dimensione completamente pubblica; inaccettabile, perché i lavoratori hanno tutte le garanzie del caso sul versante salariale e sul versante occupazionale. Questo a Napoli, mentre decine sono le aziende fallite in altre città e decine di migliaia i lavoratori che ricevono lo stipendio con ritardi anche importanti»